QUARTIERE EBRAICO

Sinagoghe

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Durata file audio: 2:16
Italiano Lingua: Italiano
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Nato come ghetto, perché per circa mezzo millennio la comunità ebraica di Praga era stata confinata in un’area di circa 90.000 metri quadrati, divenne il quartiere dal nome Josefov in onore dell’imperatore Giuseppe II che nel ‘700 concesse agli ebrei libertà di abitazione. Fu l’inizio anche di una trasformazione urbanistica, poiché le famiglie più benestanti si trasferirono in altre parti della città costruendo lì i loro palazzi.

L’apertura di via Parigi a inizi novecento, infine, modificò in modo radicale l’aspetto del quartiere. Se scomparirono le vecchie case, rimasero però ben sei sinagoghe, il municipio ebraico e lo storico Cimitero, che nel loro insieme costituiscono il Museo Ebraico e che testimoniano la storia della comunità.

 

L’edificio più importante è la Sinagoga “Vecchia-Nuova”, costruita nel 1200 in stile romanico-gotico ma riedificata con delle aggiunte dopo un incendio nel secolo successivo. È il più antico luogo di culto ebraico tuttora in funzione in Europa e le origini del suo nome non sono del tutto chiare.

 

Attraverso un portale decorato con il rilievo di un ramoscello di vite si accede al semplice e suggestivo interno, spartito dalle due colonne centrali e con insolite volte a cinque nervature.

 

La Sinagoga Spagnola è invece stata inaugurata nel 1998; è la più grande della città e si differenzia da tutte le altre perché ricorda lo stile arabo andaluso di Alhambra in Spagna. Come la Sinagoga Maisel, espone oggetti d’arte e manoscritti.

 

Nella Sinagoga Klaus, invece, puoi vedere una mostra sugli ebrei boemi, mentre la Sinagoga Pinkas è dedicata all’Olocausto durante il quale persero la vita circa 80.000 ebrei della Boemia e Moravia: sui muri sono trascritti i nomi dei deportati, mentre al piano superiore si trovano i disegni dei bambini prigionieri nel lager di Terezin.

 

Curiosità: Sul Municipio, donato da Mordecai Maisel alla fine del Cinquecento e ricostruito due secoli dopo, c’è un orologio. Se ci fai caso le lancette girano in senso antiorario. Al contrario, proprio come la scrittura ebraica che si legge da destra a sinistra.

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