Dopo averlo ammirato di fronte, entra nella Tribuna e osserva il David da più punti di vista e da distanze diverse. Scoprirai un capolavoro che ti offre continuamente spunti interessanti e dettagli inaspettati, e capirai perché il David è qualcosa in più di un’opera perfettamente riuscita in una precisa epoca della storia e dell’arte, ed è diventato un’icona senza tempo, capace di resistere alle riproduzioni e alle rivisitazioni più assurde e volgari. La grandezza, fisica e simbolica, del guerriero con la fionda, è tale da provocare sempre reazioni forti, talvolta anche violente.
E pensa che secondo il progetto originale, questo colosso oggi dovrebbe stare a più di ottanta metri di altezza, quasi in cima al Duomo! In realtà il David non occupò mai quella che avrebbe dovuto essere la sua postazione. Al termine di tre anni di intensissimo lavoro, quando le autorità cittadine videro la statua, capirono subito che bisognava trovarle una collocazione alternativa. Infatti nessun’altra scultura avrebbe mai potuto rappresentare i valori della Repubblica con altrettanta, trascinante potenza. Venne subito nominata una commissione di artisti, tra i quali geni del calibro di Botticelli e Leonardo da Vinci, ai quali fu affidato il compito di decidere dove collocare l’opera. Dopo lunghe e accese discussioni, il David venne messo davanti a Palazzo della Signoria, sede del governo cittadino, dove lo puoi ammirare ancora oggi, anche se in copia. Qui, l’opera di Michelangelo sarebbe diventata l’emblema delle virtù repubblicane e della libertà contro la tirannia.
Prima di approdare in piazza della Signoria, il Gigante, come venne subito sopranominato dai fiorentini, dovette tuttavia affrontare un’altra impresa non da poco, vale a dire il suo trasporto. Avvolto da una struttura in legno, il David fu fatto scivolare su tronchi di albero insaponati disposti lungo il tragitto fino alla piazza, dove sarebbe rimasto per oltre tre secoli.
CURIOSITÀ: Forse ti chiederai perché alla fine si decise di metterlo al chiuso. La scarsa qualità del marmo fece si che la pioggia, il vento e l’inquinamento atmosferico la danneggiassero. Ma di nuovo lo spostamento fu una faccenda laboriosissima: fu realizzato un piccolo binario ferroviario lungo il quale fare scorrere il David, accuratamente imbragato. Fai conto che per il passaggio dell’ingombrante convoglio fu persino necessario abbattere l’angolo di un palazzo!