Nelle successive sale del museo ti aspetta ancora una miniera di meraviglie. Sono dedicate principalmente all’universo delle cosiddette “arti minori”, e vi puoi ammirare opere di oreficeria e altre tecniche preziose.
Parti dalla cosiddetta Sala islamica, che espone tappeti, armi, gioielli e oggetti metallici di produzione araba e mediorientale. Nelle sale successive ti immergi nella collezione Carrand, con i suoi smalti, avori, piccoli dipinti, vetri e gioielli medievali.
Ma nuovi splendori ti si preparano nella Sala degli avori, con oggetti che vanno dall’epoca paleocristiana al gotico, e con la grande raccolta di maioliche, spettacolare rassegna della produzione delle officine ceramiche del Rinascimento italiano. Ti segnalo in particolare i pezzi realizzati a Urbino e a Casteldurante, con la collaborazione di importanti pittori per la parte decorativa. Sulla parete, uno stemma circolare ti restituisce l’entusiasmante bellezza dei colori e la scintillante precisione di contorni che Luca della Robbia ottiene con la tecnica della terracotta smaltata.
La tua visita termina nelle sale del secondo piano, dove in parte si sono conservati gli arredi antichi. Qui puoi vedere ancora altre opere rinascimentali, perlopiù di dimensioni contenute.
Oltre alle collezioni specializzate delle armi antiche, delle medaglie e dei bronzetti, ti consiglio di dedicare particolare attenzione alle sculture della seconda metà del ‘400. Pensa che in quell’epoca a Firenze operavano circa settanta diverse botteghe di artisti, in continua competizione. Puoi farti un’idea della concorrenza tra i maestri guardando la sfilata di busti-ritratto in marmo, eseguiti da maestri come Pollaiolo, Laurana, Mino da Fiesole. Non perderti neppure le opere di Andrea del Verrocchio, famoso anche per essere stato il primo maestro di Leonardo da Vinci. La sua incantevole Dama con il mazzolino di fiori ti rimarrà impressa per il viso espressivo e giocoso e per il movimento aggraziato delle braccia.
CURIOSITÀ: Vuoi sapere com’era fatto Dante Alighieri? Vai nell’antica cappella trecentesca del palazzo, affiancata da una minuscola sagrestia con magnifiche oreficerie liturgiche e dedicata a Santa Maria Maddalena. Qui, in un frammento di affresco di un allievo di Giotto, puoi vedere una delle più antiche raffigurazioni del poeta, in mezzo a una folla di anime in Paradiso.