Il Bargello è uno dei musei più coinvolgenti di Firenze!
È dedicato alla scultura, con molti capolavori del Rinascimento, ma per te sarà anche l’occasione di visitare uno dei più bei palazzi medievali della città.
Massiccio e severo come una fortezza, situato nelle immediate vicinanze di Palazzo Vecchio, il palazzo di pietra che hai davanti è stato costruito a più riprese a partire dalla metà del ’200, inglobando una torre più antica. La mole sovrastata da una torre sembra quasi il simbolo dell’antica repubblica fiorentina: austera, solida, nobile. Il “bargello” che dà il nome all’edificio era il capo della polizia, e infatti vi si trovavano uffici giudiziari e celle di detenzione; nel cortile trecentesco avevano luogo le esecuzioni capitali.
Fu solo nella seconda metà dell’800 che fu scelto come sede di un museo “di arti industriali”, prima con ceramiche, smalti, medaglie e bronzetti, poi comprendendovi la scultura rinascimentale. Grazie anche ai contributi di altri musei, si è costituita una straordinaria rassegna di opere tra il ‘300 e il ‘600, con al centro i capolavori di Donatello e Michelangelo. A fine ’800, poi, il museo si è ulteriormente arricchito grazie alla donazione del collezionista francese Louis Carrand, consistente in circa tremila splendidi oggetti di oreficeria medievale.
All’interno puoi ammirare un magnifico cortile a portici, sostenuto da pilastri ottagonali, con una bella scala esterna che sale al loggiato del primo piano. Sulle pareti puoi vedere numerosi stemmi nobiliari in pietra. Non trascurare di dare un’occhiata alle sculture ornamentali che si trovano sotto le gallerie dei portici, tra cui il curioso Cannone di San Paolo, in bronzo, riccamente decorato.
CURIOSITÀ: Se vuoi ritrovare il Bargello nel cinema, guarda la deliziosa commedia storica di Ettore Scola intitolata L’Arcidiavolo, in cui Vittorio Gassman fa la parte di un diavolo che viene mandato da Belzebù sulla Terra per rompere la pace tra Lorenzo il Magnifico e il Papa. Viene rinchiuso proprio al Bargello, dove invece di disperarsi si mette a declamare poesie.