Durata file audio: 2.20
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Dopo Orsanmichele, ti suggerisco di visitare un’altra loggia, nelle immediate vicinanze, conosciuta con il nome di Loggia del Mercato Nuovo o più popolarmente, Loggia del Porcellino.

Ma prima dai un’occhiata al vicino palazzo dell’Arte della Lana, di antica origine ma molto restaurato, collegato al piano superiore di Orsanmichele da un ponte. Il palazzo era appunto sede della potentissima Arte della Lana, la corporazione dei lavoratori dei lanifici. Fai anche attenzione al tabernacolo trecentesco posto all’angolo del palazzo.

Dai nomi, non solo dei palazzi ma anche delle vie, avrai già capito che sei in un angolo di città strettamente legato alla storia delle corporazioni di origine medievale che raggruppavano e difendevano commercianti e artigiani, ma anche medici e notai, e perfino barbieri.

Via Calimala, per esempio, prende il nome dalla corporazione, tra le più antiche e potenti, dei fabbricanti e dei mercanti di panni di lusso.

Ma veniamo adesso alla Loggia del Mercato Nuovo. Fu fatta costruire verso la metà del ’500 da Cosimo I de’ Medici per la vendita di sete e oggetti preziosi, mentre nell’800 vi furoreggiavano i famosi cappelli di paglia fiorentini. Faceva parte della serie di mercati coperti specializzati che erano stati progettati dal Vasari per favorire la razionale organizzazione del sistema commerciale cittadino. Purtroppo oggi sulle bancarelle, sempre molto frequentate dai turisti, farai fatica a trovare qualcosa di originale, qualcosa che non sia un souvenir più o meno kitsch, o un oggetto in pelle, più o meno genuinamente fiorentino.

Non perderti neppure il Cinghiale in bronzo, detto appunto “porcellino”, che decora la fontana all’angolo con via Calimaruzza, vicino a Ponte Vecchio. Anche in questo caso si tratta di una copia in bronzo dell’originale seicentesco, opera di Pietro Tacca che puoi ammirare, al riparo dalle intemperie, nel Museo Stefano Bardini.

 

CURIOSITÀ: Noterai che il naso del cinghiale è molto più lucido del resto del muso. Secondo la tradizione, infatti, strofinarlo porta fortuna, ma non basta: devi anche infilare una moneta nella sua bocca facendo in modo che riesca a oltrepassare la grata dove cade l’acqua. Altrimenti la fortuna non ti sorriderà!

TravelMate! La Travel App che ti racconta le meraviglie del mondo!
Condividi su