PIAZZA DELLA SIGNORIA

Piazza Della Signoria

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Durata file audio: 2:15
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano
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Piazza della Signoria è uno degli scenari più caratteristici di Firenze!

In poche città d’Italia puoi comprendere così chiaramente la separazione tra il potere religioso, rappresentato dalla Cattedrale, e il potere civile, concentrato in Palazzo Vecchio. Le ripetute modifiche architettoniche non hanno alterato il carattere solenne della piazza, che ti trasmette per intero il senso della storia, dell’arte e della cultura della città.

Situata allo sbocco dell’affollata via de’ Calzaiuoli, la Piazza ti accoglie in uno scenario compatto e severo, di prevalente carattere medievale, anche se le sculture del ’400 e  ’500, in parte sostituite da copie, ne fanno un vero museo a cielo aperto.

I palazzi che formano lo scenario della piazza sono di epoche diverse, anche se in buona parte furono restaurati nell’800 per creare un insieme omogeneo intorno ai due edifici principali: il Palazzo Vecchio, e le tre grandi arcate in arenaria della bella Loggia dei Lanzi.

Sotto la loggia puoi ammirare una splendida serie di statue, fra le quali ti segnalo soprattutto il Perseo di Benvenuto Cellini, capolavoro assoluto della scultura in bronzo di metà ’500, e il marmoreo Ratto delle Sabine di Giambologna.

Tra la Loggia dei Lanzi e Palazzo Vecchio si apre il piazzale degli Uffizi. Qui, davanti al palazzo, trovi le copie della Giuditta in bronzo di Donatello e del celeberrimo David di Michelangelo.

Sono invece splendidi originali cinquecenteschi l’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli, la grandiosa Fontana del Nettuno all’angolo del palazzo e la Statua equestre di Cosimo I di Giambologna.

La pavimentazione a blocchi grezzi di pietra è stata accompagnata da polemiche perché nel sottosuolo sono state trovate tracce di edifici romani, studiate dagli archeologi ma poi ricoperte dal selciato.

 

CURIOSITÀ: Se non hai voglia di guardare il meteo, tieni d’occhio il leoncino dorato sulla Torre del Palazzo, che ogni tanto si volta verso il fiume. I fiorentini dicono: Quando il leone piscia in Arno ci sarà l’acqua. Cioè pioverà.

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