Durata file audio: 2.22
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

 

In fondo al lato sinistro entri nella Sagrestia Vecchia, realizzata nei primi decenni del ’400. Tieni presente che il grande Filippo Brunelleschi è un architetto diverso da quelli che l’avevano preceduto: non più un capomastro che affronta problemi pratici, ma un intellettuale che progetta e realizza edifici interamente “pensati”, concepiti con un respiro sereno e grandioso, razionale e insieme poetico. Per la prima volta, l’edificio religioso non si rifà alle proporzioni “divine” delle cattedrali gotiche, ma ha una dimensione umana.

La sacrestia è una sala a pianta quadrata, coperta da una cupola a ombrello. E siccome l’altezza è pari alla larghezza, ti trovi in un cubo perfetto, sormontato dalla geometria altrettanto armoniosa della sfera rappresentata dalla cupola. Come puoi vedere, su uno dei lati si apre un vano quadrato, che se ci fai caso è una riproduzione della sagrestia stessa in scala minore: corrisponde infatti esattamente a un nono del resto della struttura e anch’esso è costituito da un cubo sormontato da una cupoletta.

Sarai colpito dalla semplicità e dalla grandiosità dell’insieme, frutto della collaborazione di Brunelleschi con Donatello, che curò l’apparato decorativo interno.

Preparati quindi a una full immersion nell’arte di Donatello: vedrai gli otto tondi in stucco multicolore, collocati nei quattro spicchi che sorreggono la cupola, le quattro grandi superfici laterali a semicerchio con gli Evangelisti e gli Episodi della vita di San Giovanni, i due bassorilievi in terracotta con coppie di santi ed i battenti bronzei delle due porte. Anche il busto di San Lorenzo che vedi appoggiato sul bancone naturalmente è di Donatello.

Sul lato sinistro trovi invece un intervento successivo del Verrocchio, il Monumento funebre a Piero e Giovanni de’ Medici, realizzato nella seconda metà del ’400 in porfido e bronzo.

 

CURIOSITÀ: Nella cupoletta sopra l’altare vedi dipinto un cielo stellato blu e oro; la posizione degli astri corrisponde a quella della notte del 4 luglio 1442. Nonostante siano state formulate varie ipotesi, non è chiaro a cosa si riferisca questa data.

 

 

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