Sei adesso all’interno del convento dei frati domenicani, un luogo importantissimo della cultura e della politica fiorentina quattrocentesca. Rimasto fedele alla pregevole e insolita struttura progettata verso la metà del secolo da Michelozzo, il convento è oggi la splendida sede di un museo quasi tutto dedicato all’arte del Beato Angelico, uno dei massimi pittori italiani del ’400. Il Beato Angelico era nato nei pressi di Firenze ed era entrato nell’ordine domenicano con il nome di Giovanni da Fiesole. Esordì come miniaturista e avviò una fortunatissima attività di pittore sacro, capace di combinare le conquiste geometriche della prospettiva con un meraviglioso gusto del colore e della luce.
Vissuto a lungo in questo convento, Beato Angelico ne ha decorato corridoi, celle, e altri ambienti con stupendi affreschi, oltre ai quali nel museo potrai vedere magnifici dipinti su tavola fatti arrivare qui da vari luoghi. La tua visita inizia con il Chiostro di Sant’Antonino, dove tra vari affreschi sotto le arcate ti segnalo in particolare la scena con San Domenico in adorazione del Crocifisso, sul portico di fondo, vicino all’ingresso della chiesa.
A destra dell’ingresso entri nella lunga Sala dell’Ospizio, che raccoglie una serie incomparabile di dipinti su tavola, fra cui anche alcuni maestosi quadri d’altare. È un continuo incanto: a cominciare dalla scena dei beati che ballano un girotondo nel verde giardino del Paradiso Terrestre, proseguendo con il Giudizio Universale sulla parte sinistra, fino alla limpida tavola della Deposizione dalla croce.
Verso il fondo della sala troverai molto gustose le piccole scene che decoravano gli sportelli dell’armadio in cui erano conservati gli argenti liturgici della vicina chiesa della Santissima Annunziata. Sul fondo puoi ammirare il Tabernacolo dei Linaiuoli, nicchia di marmo scolpita da Lorenzo Ghiberti con le ante dipinte dal Beato Angelico.
Uscito dalla Sala dell’Ospizio, e rimanendo intorno al chiostro, puoi visitare altri ambienti molto interessanti. La grande Sala Capitolare, dove si riunivano i frati, ha sul fondo una monumentale Crocifissione, affrescata dal Beato Angelico nel 1442. Dopo le sale della ex cucina e del lavabo accedi al vasto Refettorio grande, con dipinti del ‘500. Magnifica è infine l’Ultima Cena affrescata intorno al 1480 da Domenico Ghirlandaio nel Refettorio piccolo.
CURIOSITÀ: Vicino alla porta della Sala Capitolare si trova la campana che venne suonata per la morte precoce di Lorenzo il Magnifico, nel 1492, e che per questo fu soprannominata “piagnona”!