Durata file audio: 2.41
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Se vuoi contemplare una completa rassegna della pittura fiorentina del ’300 ti sarà sufficiente visitare le cappelle in fondo alla basilica, che conservano cicli di affreschi quadri d’altare e sculture tombali di grandissima qualità, grazie al mecenatismo ma anche alla rivalità tra le maggiori famiglie della città, che volevano sempre avere le opere più belle.

Ti suggerisco di cominciare dagli affreschi sulla volta centrale, dietro l’altare maggiore, che raffigurano le complicate e leggendarie vicende del legno della Croce di Cristo, a cui è dedicata la basilica.

Nonostante la non perfetta conservazione degli affreschi, devi assolutamente vedere anche la Cappella Bardi e la Cappella Peruzzi, che erano due famiglie di facoltosi finanzieri del ’300. In entrambe puoi immergerti nei meravigliosi affreschi di Giotto, l’artista fondamentale per la svolta dell’arte italiana ed europea all’inizio del ’300.

Nel clima della religiosità francescana, che invitava a vivere con semplicità amando la natura e immaginando le scene della vita di Gesù e dei santi come se accadessero nel presente, Giotto abbandona la tradizione medievale e dipinge figure, architetture e scene che rispecchiano in modo diretto la realtà del suo tempo. Gli affreschi di Santa Croce sono stati un modello fondamentale per la storia della pittura fiorentina, e i massimi artisti toscani, come Masaccio e Michelangelo, si sono esercitati a copiarli, affascinati dalla potente corporeità dei personaggi.

Nella Cappella Bardi puoi ammirare le Storie dell'evangelista Giovanni; nella Cappella Peruzzi, i momenti essenziali della vita di san Francesco. I due cicli pittorici, realizzati da Giotto nella fase ultima più matura e raffinata della sua vita, sono fra i massimi capolavori della pittura europea del ‘300. Purtroppo, come noterai, le opere sono danneggiate da ricoperture di calce e restauri maldestri.

Se hai ancora voglia di Giotto devi sapere che anche il dipinto che si trova sull’altare della Cappella Baroncelli è suo, seppur interamente affrescato dal suo allievo Taddeo Gaddi.

In fondo alla chiesa potrai trovare un raffinato portale e un corridoio con splendide porte intagliate che ti portano alla grande sagrestia trecentesca, anch’essa rivestita di affreschi dell’epoca. Nell’annessa Cappella Rinuccini vedi scene, realistiche e ben conservate, della vita di Maria e di Maddalena, opera del lombardo Giovanni da Milano.

 

CURIOSITÀ: La maestria di Giotto ha prodotto molte storie, te ne racconto una: da ragazzo, quando era allievo di Cimabue, dipinse una mosca sul naso di una figura del maestro. Cimabue non se ne accorse, e cercò di scacciare la mosca maleducata!

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