Durata file audio: 2.32
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Ritorna adesso nel Chiostro Verde per imboccare la scala che ti porta all’interno della chiesa, in corrispondenza della navata sinistra.

Ti consiglio per prima cosa di andare verso l’ingresso “giusto” della chiesa, per guardarla come se entrassi dal portale principale. Solo così puoi ammirare tutta l’eleganza di questa struttura chiara e luminosa, con i suoi ampi archi gotici sorretti dai pilastri distanziati. Lungo i fianchi non ci sono cappelle, che invece si trovano, numerose e ricche di opere d’arte, nella parte posteriore della chiesa.

Sulla parete di sinistra si trova un affresco celeberrimo: è la Trinità, dipinta da Masaccio nella prima metà del ’400. È l’ultima opera conosciuta del pittore, che morì giovanissimo a soli 26 anni, ed è considerata una delle opere fondamentali del Rinascimento per la sua perfetta sintesi di pittura, scultura e architettura. I personaggi sono disposti in modo da simulare una progressiva profondità.

Al centro della chiesa, in posizione dominante, hai davanti un altro capolavoro: è il grande Crocifisso dipinto da Giotto giovanissimo, intorno a vent’anni, sul finire del ’200: è una delle prime raffigurazioni di Cristo in croce in una posizione “naturale”.

Proseguendo sul lato sinistro ti suggerisco di visitare la sagrestia gotica, decorata da grandi armadi con riccioli dorati, e in cima alla scala vedrai la grande cappella che ti consiglio di ammirare per il dipinto a pannelli sull’altare e gli affreschi alle pareti.

In una cappella sul fondo ti segnalo l’elegantissimo Crocifisso in legno, scolpito in anni giovanili da Brunelleschi. Nella Cappella Tornabuoni, dietro l’altare maggiore, puoi ammirare le Storie di San Giovanni Battista, un vasto ciclo di affreschi quattrocenteschi del Ghirlandaio, ambientati nella realtà dell’epoca e molto godibili per il loro vivace senso narrativo.

...Dimenticavo, ti raccomando anche gli stravaganti affreschi di Filippino Lippi nella Cappella Strozzi.

 

CURIOSITÀ: Il Crocifisso di Brunelleschi è soprannominato “il Cristo delle uova”, per una ragione molto buffa: tra gli aiutanti di Ghirlandaio negli affreschi della cappella maggiore c’era anche Michelangelo, ancora bambino. Si dice che quando vide il Crocifisso scolpito da Brunelleschi, aprì le braccia in un gesto di stupore, facendo cadere le uova che aveva nel grembiule!

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