Rispetto all’esterno semplice e lineare, l’interno di Santo Spirito ti emoziona per la sua complessità, in cui gli elementi architettonici sembrano acquistare un ritmo quasi musicale. La pianta è basilicale, cioè a forma di croce, divisa in tre navate da trentuno meravigliose colonne tutte d’un pezzo, che girano anche intorno all’altare, come un fiume di pietra che trascina irresistibilmente il tuo sguardo.
Anche se la chiesa è molto vasta, quasi cento metri di lunghezza, l’eleganza delle proporzioni definite da Brunelleschi ti trasmette un grande senso di armonia. Come già in Santa Croce, qui ritrovi l’elegantissima alternanza tra gli intonaci chiari e gli elementi architettonici in pietra grigia. Passeggiando lungo le pareti laterali, noterai che gli altari sono inseriti in aggraziate nicchie incurvate.
L’interno ti appare anche molto luminoso, per merito delle ampie finestre ad arco e degli archi che sono particolarmente snelli: sopra i capitelli delle colonne, infatti, Brunelleschi inserisce un elemento a dado, che dà ulteriore slancio alle arcate. La grande vetrata della finestra circolare nella facciata è su disegno di Pietro Perugino.
Se ti rivolgi verso l’altare maggiore, ti accorgerai che non è ben intonato al contesto. Eppure è un’opera notevole di intarsio di marmi colorati, col suo grande baldacchino traforato, realizzato verso la fine del ’500 in forme che anticipano il barocco.
In Santo Spirito trovi un notevole corredo di opere d’arte. La parte più preziosa sono i quadri d’altare che si trovano nel transetto sinistro, in fondo alla chiesa accanto all’altare maggiore. Sono opera di diversi pittori fiorentini del secondo ’400, sono conservati nelle cornici originali in legno intagliato e dorato, come previsto dall’omogeneo progetto dello stesso Brunelleschi.
Molto notevoli sono anche le sculture quattro-cinquecentesche, di maestri come Rossellino, Sansovino e Buontalenti, distribuite in varie parti della grande chiesa.
Sul lato sinistro hai accesso a due notevoli ambienti: un vestibolo coperto da una ricca volta a cassettoni e la sagrestia ottagonale, coperta da una cupola.
CURIOSITÀ: È proprio nella chiesa di Santo Spirito che si svolge la famosa scena del funerale nel film “Amici miei” del grande regista Mario Monicelli.