Per le tombe dei genitori, che trovi in fondo alla cappella, Raimondo di Sangro volle due statue di un virtuosismo davvero spettacolare. Cercò per tutta l’Italia artisti che fossero in grado di realizzare quello che aveva in mente.
A sinistra vedi la tomba della madre, che morì quando il principe era infante. È simboleggiata dalla statua della Pudicizia, ovvero una donna avvolta da un sottile velo semitrasparente: ne è autore il veneto Francesco Corradini, specialista in sculture con veli, che realizza qui il suo capolavoro assoluto.
Il padre del principe, Antonio, dopo la morte della giovane moglie aveva condotto una vita sregolata, per poi pentirsi. Per questo sulla sua tomba, di fronte, vedi la statua di un uomo che si libera da una rete: simboleggia il padre che si ravvede e si libera dai peccati. La spettacolare statua è intitolata Disinganno ed è opera dello scultore genovese Francesco Queirolo.
Ma la statua più celebre fra quelle della cappella è il Cristo Velato, che vedi al centro. Inizialmente il principe di Sangro la chiese allo stesso autore della Pudicizia, ma lo scultore veneto aveva ormai passato gli ottant’anni e non era più in grado di realizzare un’opera tanto impegnativa. Allora l’incarico passò al giovane napoletano Giuseppe Sammartino, che lavorò in tutti i cantieri principali della Napoli settecentesca, esprimendo uno straordinario talento inventivo nei generi più diversi, dalle grandi statue fino alle statuette per i presepi.
La scultura rappresenta Cristo deposto dalla Croce e coperto da un velo funebre trasparente. Con incredibile virtuosismo, Sammartino fa affiorare l’anatomia sotto le pieghe del lenzuolo, aggiungendo poi la corona di spine, le tenaglie e i chiodi. Si pensò addirittura che fosse fatta con un tessuto “pietrificato” grazie agli intrugli chimici del principe, ma le analisi hanno confermato che il Cristo Velato è proprio una scultura di marmo, un prodigio di virtuosismo senza “trucchi”. Infine, fra tutte le statue elaboratissime, ti stupirà la semplicità della tomba del principe Raimondo, nel passaggio che conduce alla sagrestia.
CURIOSITÀ: Nella cripta, decorata dal pavimento con disegno a labirinto, in due nicchie puoi vedere due macabre “macchine anatomiche”: un uomo e una donna scarnificati e disseccati, per mettere in evidenza il sistema circolatorio.
È una paziente ricostruzione anatomica fatta di fil di ferro, cera, e veri resti umani!