Durata file audio: 2.30
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Naturalmente la chiesa è il cuore del complesso della Certosa: ci entri attraversando un cortile e un portico trecentesco riadattato alla fine del ’500. Riducendo da cinque a tre il numero degli archi, ai lati del portico sono state ricavate la cappella di San Giuseppe e la cappella del Rosario. Sulla parte superiore della facciata vedi una struttura molto semplice, con due coppie di semicolonne ai lati di una finestra centrale.

L’interno non è grande ma è splendido, una sola navata con sei cappelle laterali, costruite dove nell’originaria chiesa gotica c’erano le vecchie navate. La decorazione di marmi, stucchi, intarsi e soprattutto quadri e affreschi è talmente ricca che ti sembra di essere in una pinacoteca della scuola napoletana del ‘600. I quadri decorano la navata, il coro e anche le sfarzose cappelle laterali.

Ti segnalo lungo i pilastri il Ciclo dei dodici Profeti di Jusepe de Ribera, spagnolo ma attivo principalmente a Napoli.

Vicino all’altare maggiore hai la grande Lavanda dei piedi di Battistello Caracciolo davanti all’altrettanto magnifica Comunione degli Apostoli di Ribera, e sulla facciata interna la grande solenne Deposizione di Cristo di Massimo Stanzione, fra altre due potenti tele di Ribera: Mosè ed Elia.

Da tutti questi dipinti potrai capire come la scuola pittorica napoletana del ’600 sia passata da un naturalismo iniziale ispirato a Caravaggio a una pittura molto più narrativa e teatrale, che progressivamente si apre ai colori limpidi e freschi del ’700.

Potrai anche effettuare interessanti confronti con artisti emiliani e del centro Italia: le volte della navata sono decorate da un ciclo pittorico dell’emiliano Giovanni Lanfranco, e sulla parete di fondo spicca una bella Natività del bolognese Guido Reni.

Il fondo alla chiesa, infine, attraverso uno sfarzoso disimpegno arrivi alla splendida cappella del tesoro, sul cui soffitto ti aspetta un luminoso affresco di grande effetto spettacolare: è il Trionfo di Giuditta, ultima opera del grande pittore napoletano Luca Giordano, che morirà l’anno successivo.

 

CURIOSITÀ: La Certosa di San Martino è l’unico punto della città dal quale si vede tutto il golfo di Napoli, da Punta Campanella a Posillipo.

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