CHIESA DI MONTEOLIVETO (SANT'ANNA DEI LOMBARDI), Introduzione

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Durata file audio: 2.24
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Monteoliveto è una delle chiese più imponenti di Napoli!

Sei a due passi da via Toledo, al margine dei Quartieri Spagnoli, e hai appena imboccato il rettilineo in leggera salita di via Monteoliveto. Il quattrocentesco Palazzo Gravina, con il suo cortile rinascimentale, ti fa capire che stai entrando in una zona monumentale.  Cominci a vedere le arcate di un chiostro a portico con loggia: sono i ruderi dell’antico convento degli Olivetani. Dietro una simpatica fontana barocca coronata dalla statua di un re bambino, su uno slargo irregolare, vedi aprirsi gli archi profondi della chiesa di Monteoliveto.

Fondata nel 1411, è uno dei più importanti complessi monumentali della Napoli aragonese. Per tutto il secolo e nel successivo, questa costruzione gotico-catalana fu continuamente arricchita di splendide opere d’arte, soprattutto sculture rinascimentali. Il carattere fastoso dell’ordine olivetano si rifletteva nell’origine toscana dei capolavori che affluivano nella chiesa: era come un pezzo di Firenze trapiantato a Napoli. Figurati che tra gli “sponsor” di questo complesso monumentale c’era la stessa famiglia reale aragonese, oltre a un gruppo di famiglie nobili che facevano a gara nel decorare le loro cappelle ai lati delle navate.

Il monastero puoi immaginartelo come un paradiso in terra per i bianchi monaci dell’ordine olivetano: quattro chiostri tenuti a giardino, con fontane, statue, guglie e busti; una biblioteca ricca di codici miniati; e un refettorio magnificamente affrescato da Giorgio Vasari. Quando l’ordine fu soppresso nel 1799 il convento fu in parte trasformato in caserma e in parte assorbito da lotti edilizi.

Pochi anni dopo la chiesa cambiò nome, ereditando quello della vicina Sant’Anna dei Lombardi distrutta da un terremoto, e infatti sulle guide turistiche la trovi chiamata così. Eppure i napoletani preferiscono l’antica dicitura di Monteoliveto, e ignorano bellamente quella “moderna”, anche se ormai è in uso da più di due secoli!

 

CURIOSITÀ: Quando gli fu chiesto di affrescare il refettorio del monastero degli Olivetani, il grande architetto Vasari rispose che era troppo buio e che non poteva lavorare in quelle condizioni. Per indurlo ad accettare si dovette ridipingere tutta la sala di bianco!

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