Durata file audio: 2.39
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Entrando dalla facciata principale, l’ingresso ti introduce nell’immenso atrio che percorre tutto il palazzo aprendosi sui cortili interni; esattamente al centro trovi l’atrio ottagonale da cui parte il monumentale corpo dello scalone d’onore.

Il vestibolo e lo scalone sono i veri gioielli architettonici della Reggia. Il vestibolo, snodo di tutti e quattro i cortili, è il centro dell’intero edificio; lo scalone è uno spettacolo di stile e funzionalità. Le rampe sono decorate da statue di leoni, e su un leone è seduta la statua del re Carlo di Borbone, nella nicchia centrale. Intorno, puoi vedere sculture settecentesche alternate a statue provenienti dagli scavi delle antiche città sepolte dal Vesuvio.

Due rampe ti portano al vestibolo inferiore e un’unica rampa centrale ti porta a quello superiore, di fronte alla Cappella Palatina, con la tribuna riservata al re: questa è la parte del palazzo più evidentemente ispirata alla reggia di Versailles.

Gli appartamenti reali, composti dal salone degli Alabardieri, dal salone delle Guardie e dal salone di Alessandro, che corrisponde al centro della facciata principale, furono costruiti sotto la direzione di Carlo Vanvitelli, figlio del primo architetto, e completati solo nell’800. Per affrescare le sale e decorarle con marmi e stucchi furono chiamati i migliori artisti del regno.

Gli appartamenti reali comprendono decine di sale, tutte decorate e arredate nello stile in voga fra il ’700 e ’800. Dopo la seconda Guerra Mondiale, quando la Reggia fu modificata e danneggiata per essere usata come sede del comando alleato, ci vollero alcuni decenni per restaurarla e riaprirla al pubblico.

Oggi il percorso ti stupirà per lo sfarzo e l’armonia. Resterai affascinato dalle vedute settecentesche dei porti del regno napoletano, opera di un grande paesaggista tedesco; ma anche dal fantastico presepe con circa 1200 statuette, e dalla camera da letto di Ferdinando II, ultimo re borbonico, che morì nel 1859 per una malattia contagiosa in seguito alla quale tutti i mobili della stanza vennero bruciati.

Quel rogo fu profetico: l’anno dopo, Garibaldi entrava nella Reggia, consegnando il monumento e tutto il regno di Napoli a Vittorio Emanuele di Savoia.

 

CURIOSITÀ: Sulla simbolica “prima pietra” della Reggia è incisa un’iscrizione che dice: “Il palazzo e la stirpe dei Borbone dureranno finché questa pietra non volerà in cielo con la sua propria forza”. A quanto pare non tutte le profezie si realizzano!

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