Comincia il tuo ascolto dalla Sala degli Alabardieri.
Anche tu oggi, proprio come chi chiedeva udienza al re nell’Ottocento, devi superare ben cinque anticamere, prima di poter accedere all’immenso Salone del trono.
Di questi cinque ambienti, i primi tre furono progettati e realizzati dall’architetto Vanvitelli: nell’ordine incontri la Sala degli Alabardieri, con i busti in marmo delle regine del Regno delle due Sicilie; la Sala delle Guardie, che trovi subito dopo con un’imponente statua raffigurante Alessandro Farnese, di cui re Carlo III di Borbone era discendente, vestito come un condottiero romano; e il Salone di Alessandro, dedicato ad Alessandro Magno, con la volta del soffitto affrescata con la scena del matrimonio tra il condottiero macedone e Roxane.
Goditi le meraviglie di queste tre prime anticamere e riavvia quando entri nella quarta Sala di Astrea.
Alle prime tre sale, realizzate secondo il gusto della famiglia borbonica, fanno seguito le altre due in stile neoclassico, progettate seguendo i desideri di Gioachino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte, che fu re di Napoli dal 1808 al 1815. Si tratta della Sala di Astrea, che prende il nome dall’affresco sul soffitto, raffigurante il trionfo della dea della Giustizia, e della successiva Sala di Marte, dove troneggia una grande coppa in alabastro, donata da Papa Pio IX come segno di riconoscenza per l’ospitalità concessagli durante il suo esilio da Roma.
Ora metti in pausa e riavvia quando raggiungi il Salone del Trono.
Il Salone del trono è l’ambiente più ampio di tutta la Reggia, lungo 40 metri e alto 15. Pensa che ci vollero più di trent’anni per ultimarlo, da quando Gioachino Murat fece iniziare i lavori nel 1811, a quando finirono nel 1845. Nel frattempo, i Borbone erano tornati al potere con Ferdinando II.
Guarda che trionfo di stucchi dorati, che magnificenza! Ammira il grande affresco della volta che raffigura La posa della prima pietra del Palazzo il 20 gennaio 1752.
In questo contesto forse potrebbe sembrarti un po’ inadeguato il trono, così piccolo e all’apparenza semplice. Ma se ti avvicini puoi constatare come è finemente intagliato, con due leoni, simbolo del casato dei Borbone, due cornucopie, auspicio di abbondanza, e due sirene, che ricordano il mito della sirena Partenope, da cui nacque la città di Napoli.
Curiosità: per la posa della prima pietra della Reggia di Caserta fu scelto il giorno del trentaseiesimo compleanno del re Carlo di Borbone, che per l’occasione, come puoi notare dalla scena raffigurata nell’affresco, fece organizzare una cerimonia sfarzosa.