BASILICA DI SANT APOLLINARE IN CLASSE

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Durata file audio: 2:46
Italiano Lingua: Italiano
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La Basilica di Sant’Apollinare in Classe è uno dei più ampi edifici paleocristiani ancora esistenti.

La sua denominazione “in Classe”, che la distingue dall’omonima Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, è legata alla sua posizione. Fu edificata infatti, nel VI secolo, nei pressi dell’importante porto di Classe. Il nome del luogo deriva dal termine latino “classis”, che significa “flotta”.

Qui vicino puoi infatti visitare la vasta area archeologica dell’antichissimo porto, con i resti di strade ed edifici risalenti al V e al VI secolo, periodo in cui questo divenne uno degli scali commerciali più importanti del Mediterraneo.

L’edificazione della Basilica, finanziata dallo stesso banchiere Giuliano Argentario, che già aveva sostenuto le spese per la costruzione della Basilica di San Vitale, fu voluta dal vescovo Ursicino. La chiesa fu dedicata a Sant’Apollinare che qui a Ravenna aveva fondato la prima comunità cristiana, intorno al secondo secolo, e che era stato sepolto in una necropoli nei pressi del porto.

L’esterno è semplice, con un rivestimento in mattoni, un atrio antistante la facciata, e una finestra a trifora al centro. L’atrio aveva la funzione di accogliere, quasi fosse un’anticamera della Basilica, i penitenti e coloro che si accingevano a ricevere il sacramento del Battesimo.

Se fai un giro attorno all’edificio, noterai numerose finestre. Questo accorgimento fa sì che l’interno risulti ben illuminato, per far risaltare i magnifici mosaici che tra poco potrai ammirare.

Durante il cammino all’esterno soffermati ad osservare attentamente il campanile, a base circolare, aggiunto nel X secolo: alto quasi 38 metri, è caratterizzato dalla presenza di numerose finestre che, partendo dal basso, si trasformano gradualmente da semplici feritoie a monofore, bifore e trifore.

Si tratta di un accorgimento per alleggerire il peso della struttura, man mano si sale in altezza.

 

Curiosità: nel 1449 il nobile Pandolfo Sigismondo Malatesta, signore della vicina Rimini, per reperire materiali per edificare il suo Tempio Malatestiano, si impossessò di molti preziosi marmi che rivestivano le pareti delle navate della Basilica. Quindi, se vuoi avere un’idea dello splendore originale dell’edificio, devi recarti in visita a Rimini e contemplare la facciata del Tempio.

 

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