Durata file audio: 2.28
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Devi sapere che Masolino e Masaccio hanno la particolarità di avere dipinto spesso scene poco frequenti nella storia dell’arte (come il Pagamento del tributo, San Pietro che risana gli infermi o la Resurrezione del figlio di Teofilo), senza rischiare paragoni con precedenti modelli. Osservando gli affreschi della cappella Brancacci non ti sarà facile, a prima vista, distinguere le parti dipinte da Masaccio da quelle di Masolino. Guarda le due coppie di Adamo ed Eva, simmetricamente dipinte ai lati dell’ingresso della cappella. A destra, nello scenario del Paradiso Terrestre, i due nudi di Masolino sono sfumati, morbidi, avvolgenti. Di fronte, Masaccio esprime il senso di una tragedia umana e divina nella cacciata di Adamo ed Eva dopo il Peccato originale. I grossi piedi, la disperazione, i nudi massicci e realistici accentuano il contrasto tra il verdeggiante giardino di Masolino e il deserto dipinto da Masaccio fuori dalla porta dell’Eden.

Ma adesso è arrivato il momento di immergerti nel Pagamento del Tributo, l’affresco più famoso e importante, vera chiave del ciclo. Cristo indica a San Pietro come procurarsi la moneta per pagare le tasse: il committente Felice Brancacci, diventato ricco come esattore delle imposte, intende illustrare il passaggio del Vangelo in cui Cristo stesso mostra che si deve pagare il dovuto (“date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”).

In un unico paesaggio, ridotto all’essenziale e perciò di immediata efficacia, sono raffigurati tre momenti diversi e successivi: al centro, Cristo spiega a Pietro che la moneta si trova nelle viscere di un pesce; ai lati, Pietro va a pesca e poi si reca all’ufficio delle imposte per versare il tributo all’esattore. Come puoi vedere, Masaccio concentra tutta la tensione compositiva nel gruppo dei personaggi, con gesti eloquenti ed espressioni solenni che esaltano la monumentalità delle figure.

 

CURIOSITÀ: Le modifiche della cappella e all’intera chiesa, specie dopo i danni causati da un grave incendio nella seconda metà del ’700, hanno a lungo compromesso la visione delle opere. I restauri, condotti circa trent’anni fa, hanno recuperato i vivaci colori originali. Sono state rimosse anche le vecchie ridipinture che censuravano le nudità di Adamo ed Eva con pudichi e poco credibili ramoscelli.

 

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