UFFIZI, Raffaello-Madonna Del Cardellino Sala A38

Acquista Firenze a soli € 8,99
Durata file audio: 2.24
Italiano Lingua: Italiano

Nonostante Raffaello sia morto improvvisamente a soli 37 anni, è stato uno dei più importanti artisti della sua epoca, anche grazie alla sua abilità di apprendere le tecniche dei suoi colleghi, riuscendo perfino a migliorarle.

Ne è un esempio la Madonna del cardellino, dipinta ad appena ventidue anni, in parte sotto l’influsso di Leonardo da Vinci. Di quest’ultimo, infatti, aveva ammirato l’idea di disporre le figure in una composizione piramidale, dando il giusto rilievo ad ogni personaggio.

Il dipinto prende il nome dall’uccellino che San Giovanni, sulla sinistra, porge a Gesù Bambino. Devi sapere che il cardellino, così come il pettirosso, nelle opere d’arte simboleggiava il sacrificio di Gesù, morto sulla croce. Secondo una leggenda infatti, cardellini, fringuelli e pettirossi hanno il manto maculato di rosso perché cercarono di levare le spine dalla fronte di Cristo durante il suo martirio, rimanendo feriti.

L’immagine che hai di fronte è apparentemente serena, con al centro un’amorevole Maria che sembra accudire i due bimbi ai suoi piedi, Gesù sulla destra, con un piedino posato su quello della madre, come a chiedere protezione, e Giovannino, vestito con un panno legato con una corda, che richiama le vesti che indosserà quando sarà conosciuto come Giovanni Battista. Maria rivolge il suo sguardo verso Giovannino e gli posa una mano sul dorso, come per proteggerlo, mentre il bimbo porge a Gesù il cardellino.

In realtà la scena è carica del triste presagio della Passione di Gesù, simboleggiata dall’abito rosso di Maria e dall’uccellino che Gesù accarezza, come per accettare il suo destino. La Madonna però è supportata da una grande fede, rappresentata dal Vangelo che tiene in mano.

 

Curiosità: Devi sapere che questo dipinto ha avuto una storia travagliata. Realizzato per il ricco commerciante Lorenzo Nasi, in occasione del suo matrimonio, nel 1547 riportò danni ingenti quando, a causa di uno smottamento, il palazzo di Nasi crollò. Pensa che l’opera si spezzò in diciassette parti, ma venne accuratamente restaurata da Ridolfo del Ghirlandaio, che era stato allievo proprio di Raffaello che nel frattempo era morto da quasi trent’anni.

 

TravelMate! La Travel App che ti racconta le meraviglie del mondo!
Condividi su