Durata file audio: 2.17
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano

Le vedi quelle tre torri cilindriche merlate? Corrispondono all’ingresso da terra del Castello, ovvero la fronte che guarda verso i giardini di piazza del Municipio. Quella centrale fu aggiunta in un secondo tempo, nell’ambito dei lavori promossi da Alfonso d’Aragona. Quando il sovrano era presente nel castello, la bandiera veniva issata sul pennone della poderosa torre del Beverello, sul retro, in direzione del porto.

Ma adesso ti parlerò dell’Arco di trionfo che vedi inquadrato fra la Torre di Mezzo e quella di destra, che è detta Torre di Guardia. Questo arco non è solo l’ingresso alla rinnovata residenza reale, ma anche il più importante elemento architettonico e scultoreo del castello, e uno dei massimi capolavori dell’arte del pieno ‘400 a Napoli.

Come puoi notare è ispirato al modello degli archi di trionfo degli imperatori romani, ma ha una particolarità: vi hanno contribuito tutti gli architetti e scultori presenti alla corte di Alfonso d’Aragona. Vedi le due arcate sovrapposte? Concentrati soprattutto sul fregio che sta fra l’una e l’altra, perché è quello il punto focale di tutta la composizione: raffigura il corteo regio che accompagna l’ingresso di re Alfonso a Napoli, ispirato a una processione trionfale dell’antica Roma.

Superato l’arco, entri nel sobrio cortile del castello, nel quale puoi vedere i segni della decadenza seguita alla caduta del regno aragonese. Nelle sale superstiti, ora perfettamente restaurate, potrai visitare il Museo Civico.

Sul cortile si affaccia la Cappella Palatina, che conserva in parte la struttura originaria, dove puoi vedere frammenti di affreschi del primo ‘300 ma soprattutto la splendida architettura interna, con la straordinaria volta a stella che corona la sala del Consiglio o dei Baroni.

 

CURIOSITÀ: La sala dei Baroni è legata a un famoso episodio storico. Nel 1486 un gruppo di nobili napoletani, i cosiddetti “baroni”, stavano organizzando una congiura contro il re Ferdinando I d’Aragona. Il sovrano invitò tutti i nobili nel castello per una festa di riconciliazione. Quando furono tutti raccolti nella sala, li fece arrestare e in parte anche giustiziare per tradimento.

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