Torna nuovamente alla Madonna dei Palafrenieri.
L’opera prende il nome da una confraternita di scudieri del Pontefice che commissionò l’opera a Caravaggio nel 1605. Il loro compito era quello di dirigere le scuderie del papa, dove erano custoditi i cavalli utilizzati durante le parate, chiamati palafreni.
Ebbene, quando la basilica di San Pietro venne rinnovata all’inizio del Seicento, al suo interno venne ampliata anche la cappella dedicata alla patrona dei palafrenieri, Sant’Anna. Questi scudieri allora decisero di far realizzare un nuovo dipinto per l’altare.
Quando affidarono il compito a Caravaggio, molto probabilmente si aspettavano un’opera che mettesse in risalto la loro protettrice e non furono particolarmente soddisfatti del risultato finale, tanto che lo esposero in San Pietro per meno di un mese, prima di trasferirlo nella chiesetta di Sant’Anna, dedicata alla confraternita, situata a pochi passi dalla basilica.
Dopo poco tempo, furono ben lieti di vendere il dipinto al cardinal Borghese, grande estimatore e collezionista delle opere di Caravaggio. Pensa, l’avevano pagato solo 70 scudi e la rivendettero a 100! E pensare che, probabilmente, l’artista aveva accettato un compenso così basso pur di veder esposto a San Pietro un suo lavoro, un’opportunità che gli avrebbe dato sicuramente lustro!
Ma quali furono i motivi di tanto scontento?
Prima di tutto, guardando la tela, puoi intuire subito quanto poco rilievo sia dato a Sant’Anna, madre di Maria, raffigurata come una donna anziana, rugosa, messa quasi in disparte, in ombra. Peggio ancora, per l’epoca, era l’aspetto della Vergine, ritratta nei panni di una donna del popolo, con un’ampia scollatura che mette in risalto il seno. Infine, Gesù, che vedi nell’atto di schiacciare il serpente, che rappresenta il Peccato Originale, è un bambino cresciuto, dimostra cinque o sei anni, ed è completamente nudo, anche questo elemento non era in linea coi canoni del Seicento.
Nonostante questo, grazie al cardinal Borghese che lo acquistò, oggi puoi ammirare un’opera notevole, dove la luce è protagonista, come in tutti i dipinti del Caravaggio.
Curiosità: all’epoca, un altro motivo di scandalo, fu che alcuni contemporanei dell’artista riconobbero nel volto di Maria, Maddalena Antognetti, una cortigiana, forse amante del pittore. Pensa che Caravaggio la ritrasse almeno in sette opere, sempre nei panni della Vergine o di altre sante.