CAPODIMONTE

Quattrocento

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Durata file audio: 2:48
Autore: STEFANO ZUFFI E DAVIDE TORTORELLA
Italiano Lingua: Italiano
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Ti parlerò ora di alcuni dipinti che non puoi trascurare durante la tua visita alle Gallerie di Capodimonte.

Un capolavoro assoluto della pittura gotica internazionale è la grande scintillante tavola di Simone Martini che raffigura San Ludovico da Tolosa in trono.

Nel 1317 il pittore senese era stato nominato cavaliere dal re di Napoli Roberto d’Angiò: apparentemente la tavola celebra un santo che era stato canonizzato proprio in quell’anno, ma poiché Ludovico era l’erede al trono e aveva abdicato a favore del fratello Roberto, il dipinto è in realtà un manifesto politico, che mira a legittimare il potere angioino. Mai un quadro aveva avuto uno scopo propagandistico così esplicito. Accanto al santo infatti, nell’atto di ricevere la corona dalle mani di Ludovico, compare proprio Roberto: pensa che è il primo ritratto realistico di un personaggio vivente nella pittura italiana! Ammira con attenzione anche i cinque riquadri inferiori, perché gli scorci architettonici sono raffigurati come li vedrebbe uno spettatore stando in piedi al centro esatto del dipinto!

 

Passa ora alla sezione quattrocentesca, di cui Capodimonte possiede alcuni capolavori assoluti.

Per la scuola fiorentina ti raccomando caldamente la tavola con la Crocifissione dipinta a fondo oro da Masaccio, e l’incantevole Madonna col Bambino e angeli di Botticelli, esempio raffinatissimo del gusto nell’età di Lorenzo il Magnifico.

Per la scuola veneta invece ti suggerisco un confronto fra due capolavori: l’austera e statuaria Sant’Eufemia dipinta da Andrea Mantegna e la stupenda Trasfigurazione di Cristo, in cui Giovanni Bellini ti rivela un nuovo senso del paesaggio e della luce atmosferica.

Per la scuola pittorica partenopea quattrocentesca, all’epoca del passaggio tra angioini e aragonesi, ti segnalo la figura del misterioso Colantonio, forse il più interessante artista napoletano del pieno ‘400, famoso anche come maestro di Antonello da Messina. Nei suoi quadri riscontri un’estrema cura dei dettagli, ma anche un senso sempre più ampio e sicuro dello spazio e dei volumi. La sua opera principale è la cosiddetta Ancona dei Rocco, eseguita per l’altare di San Lorenzo Maggiore. Inizialmente il dipinto era composto di molte parti, ma poi fu smembrato, e qui ne puoi vedere solo due tavole intitolate: San Gerolamo nello studio e San Francesco consegna la regola agli ordini francescani.

 

CURIOSITÀ: Come ti dicevo, del pittore quattrocentesco Colantonio si sa davvero pochissimo. Ma una cosa è certa: era in grado di copiare qualsiasi dipinto di qualunque artista. Insomma, un ottimo falsario, uno dei primi della storia!

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